Disinteresse per l’Ambiente vitale – questione di Valori?
Considerato i tutto sommato scarsi risultati che stanno producendo la Politica ambientale e l’Economia produttiva circa il fenomeno del Surriscaldamento atmosferico e dei conseguenti mutamenti del Clima, è interessante notare che qualche spinta ad agire in modo più concreto giunga anche dalle Dottrine dell’Etica e della Trascendenza. In particolare dal Pontefice della Chiesa cattolica, Francesco.
Su come si pone l’Enciclica papale in senso ambientale -la Laudato si– ho colloquiato un po’ con un amico che se ne stava interessando per una serata a tema organizzata nella sede di un’Associazione culturale.
Non sapendone molto mi è stato consigliato il percorso conoscitivo proposto dalla rivista Aggiornamenti Sociali, sul concetto di Ecologia integrale contenuto nella Laudato si.
Poi ho trovato interessante una presa di posizione della rivista Valori -che propone in Rete temi di finanza etica e di economia sostenibile- sulle molte interazioni negative dell’Economia con l’Ambiente vitale.
Di mio non sono convintissimo che spingendo a vivere i valori cristiani (come nell’intento di Papa Bergoglio) si possano svegliare le singole persone ed i potenti della Finanza dal loro torpore in senso ecologico, spingendoli al concreto rispetto della Natura. Lo scrittore mittel-europeo Claudio Magris, riprendendo Sant’Agostino e certi Filosofi esistenzialisti moderni, afferma che i valori non si possono spiegare, li si comprende vivendoli. A me pare che nel nostro mondo “sviluppato” ci sia troppo disinteresse dal praticare concretamente i valori… bravissima persona Bergoglio, certamente, ma la sua proposta sarà sufficiente per far accettare la presa a carico dei valori etici?
Sempre Claudio Magris (che ho letto recentemente in una sua raccolta di saggi, Utopia e disincanto) mostra come la caduta culturale della romanità nei primi secoli dopo Cristo sia stata risollevata dai valori ricevuti con lo sviluppo del Cristianesimo; mentre oggi tra le “nebbie” della nostra Società si sta andando di fronte al nulla, non essendoci più un “energico” contenitore di valori quale fu il Cristianesimo a quel tempo. Il contenitore magari ci sarebbe, in realtà ed a mio avviso: lo sviluppo tecnologico della Comunicazione sociale! ma in fondo non contiene valori e “metterceli dentro” pare un’operazione che supera l’immaginazione; tanto più che allo sviluppo inarrestabile della Tecnica si accompagna di pari passo una crescita tecnocratica che tende ad escludere la Cultura umanista: se n’era recentemente parlato in una conferenza di Coscienza Svizzera che si può vedere in rete nel sito web dell’Associazione, relatore il Professor Tomasin che ho trovato eccellente http://www.coscienzasvizzera.ch/Il-futuro-digitale-prossimo-venturo-8–7b25c200
L’evaporazione della Cultura umanistica, dunque dei valori riferimento coi quali si è costruito il progresso economico e sociale e politico particolarmente nelle Società europee… pare accompagnarsi ad una modificazione dell’atteggiamento delle persone per come si affronta la vita… forse (forse) un’attualizzazione dell’übermensch categorizzato da filosofi e scrittori sul finire dell’Ottocento? il superamento dell’IO umanistico dotato di valori etici? la transizione verso un Uomo alla ricerca della soddisfazione immanente al dilà dei valori, al dilà dei concetti di bene e male? di giusto e ingiusto? Pare risultarne un progressivo disinteresse per i problemi più concreti della Società civile, un richiudersi nel privato… un privato tuttavia permeabile ad abili venditori di pozioni magiche utili alla nostra personale soddisfazione.
Ammesso di aver letto correttamente la condizione dell’Uomo d’oggi (cosa non scontata, ovviamente, magari anche discutibile… discutiamone!) è questo il motivo del disinteresse che si mostra per i fenomeni ambientali? per l’impegnarsi direttamente e concretamente?
Andiamo oltre. Il superamento dell’Uomo dell’Umanesimo sembra ora manifestarsi nel grande progresso tecnico che ci sta conducendo alla Robotica avanzata ed all’Intelligenza Artificiale. Ma, ovviamente, non se ne vuole essere schiacciati e si tenta addirittura di “insegnare” alle macchine i valori secondo i quali dovrebbero agire a nostro esclusivo vantaggio e senza prevaricazioni di genere o di razza o di credo religioso e spirituale, nel rispetto dell’Uomo e delle Leggi sociali…
… stiamo programmando e studiando di “insegnare alla macchina i comportamenti etici” per evitare che ci inganni elaborando risposte fallaci (proposte fallaci) … e lo stiamo provando a fare con degli algoritmi matematici, elementi di programmazione che rendano la macchina la più “umana” possibile, così che soddisfi alle nostre attese. Valori immessi con algoritmi in un elaboratore di dati! Chi elaborerà questi algoritmi, e quale scala di valori adotterà? Sappiamo veramente cosa stiamo facendo? a cosa stiamo andando incontro?
È tutto! speriamo di vedere la luce in fondo alla caverna, e di non venire soppressi dalla mancanza di visuale -come nel mito di Platone- di chi non capisce di essere segregato in una caverna e che la vita da vivere è là fuori. Ad Maiora!
un pensiero di Giuseppe Donati
P.S.: mentre scrivo, sono le sei e venti di una domenica mattina, ascolto l’animatore musicale e ottimo affabulatore Roby perlare di Dostoevskij che affermava: “Abitiamo in un paradiso ma non ci curiamo di saperlo… il segreto dell’esistenza umana non sta solo nel vivere bensì nel sapere per che cosa si vive”.