Risparmiare Energia – sesta puntata – Riscaldamento con Termopompa
La Pompa di Calore
Nel quarto capitolo della nostra serie sul Risparmio Energetico avevamo posto l’accento sui metodi di Riscaldamento degli spazi chiusi, in abitazioni ed ambienti di lavoro, cercando di determinare le scelte più utili …
… avevamo sintetizzato molte affermazioni già evidenziate, e precisamente che sarebbe bene rinunciare il più possibile ad apparecchiature ed impianti a combustione (particolarmente la combustione fossile che maggiormente interagisce con l’ambiente vitale).
Vista la grande quantità di impianti di riscaldamento e la loro importante incidenza nei consumi energetici e nella generazione di sostanze inquinanti, è importante scegliere i migliori impianti di riscaldamento per gli ambienti abitativi e di lavoro: quelli a minor impatto ambientale ed a minor consumo energetico.
In quest’ottica la soluzione ottimale -salvo certe particolarità locali geografiche ove si disponga di acque o vapori sotterranei sufficientemente caldi- è certamente la termopompa (= pompa di calore), una macchina a funzionamento elettrico. Come scrivevamo recentemente ad un’amica che sta ristrutturando casa:
“Cara Marcella,
condivido pienamente la scelta della pompa di calore perché è la macchina che abbisogna di minor energia a parità di prestazioni termiche. È una macchina termica che cominciava a svilupparsi tecnicamente quando frequentavo la Scuola a Milano… si tratta di un ciclo frigorifero inverso, che raffredda l’esterno dell’abitazione per ricavare il calore da “pompare” all’interno nei locali chiusi. In pratica occorre energia elettrica per il funzionamento del motore di ciclo, occorre fornire energia per “diminuire l’entropia del sistema” (entropia che nei processi spontanei è sempre in aumento). Il rendimento della macchina è molto alto proprio per il realizzare un ciclo frigorifero, che è il ciclo termodinamico a maggior rendimento.
Inizialmente la termopompa veniva realizzata con la sonda termica posta in aria libera esterna. Successivamente si posero sonde nell’acqua di laghi o fiumi e nei pozzi, per migliorare le prestazioni termiche, ma ora si preferisce non farlo per non modificare lo stato delle acque già sotto pressione antropica. Così da qualche anno si utilizzano sonde poste nel sottosuolo, dove sia possibile farlo… il miglior rendimento lo si paga un po’ inizialmente per il costo del trivellare il terreno per portarvi la sonda, ma negli anni fa risparmiare.
Ai costi di macchina termica vanno poi aggiunti quelli degli elementi radianti (caloriferi) nel caso non esistano già quelli di un precedente impianto a gasolio od a gas che si voglia sostituire.
In ogni caso, ottima la tua soluzione di ricorrere ai pannelli fotovoltaici per autoprodurre corrente elettrica. Direi che sia la soluzione ottimale.”
La soluzione prospettata ha una doppia valenza rispetto ai bruciatori di combustibile fossile:
– il vantaggio immediato di non emettere sostanze che inquinino l’aria respirabile, gas combusti e particelle di scarto che alimentano i PM. Mentre il non scaricare gas ad effetto serra (particolarmente CO2) dipende evidentemente da come è prodotta l’energia elettrica necessaria, se la corrente elettrica è ricavata da fonti energetiche rinnovabili (sole, vento, …) oppure fossili (carbone, petrolio, gas naturale, …). Volendo approfondire tale differenza di metodo produttivo, vedi per esempio qui.
– il vantaggio economico (per minore consumo energetico) che diverrà sensibile dopo un certo numero di anni dall’installazione della termopompa.
Vedremo come evolverà la situazione, anche a dipendenza di eventuali sgravi fiscali alle Famiglie ed alle Aziende che volessero modificare i propri impianti di riscaldamento.
fine sesta puntata – prossimamente la settima