Idrogeno e Ciclo dell’Acqua

Ce lo possiamo domandare considerando il fatto che l’operazione di ricavare energia da Idrogeno emette vapore acqueo nell’aria circostante. Ricordando il principio “nulla si crea, nulla si distrugge” vogliamo vedere da dove proviene l’acqua emessa con l’impiego dell’idrogeno. Non intendiamo l’evidente combinazione dell’idrogeno con l’ossigeno, combinazione che fornisce energia con la reazione chimica che dà H2O, ci interessa risalire più a monte per osservare l’origine dell’idrogeno utilizzato.

Come già puntualizzato negli argomenti precedenti, l’Idrogeno può principalmente essere prodotto sia da idrocarburi fossili sia dall’acqua. Se nel secondo caso le macchine funzionanti ad idrogeno emettono la medesima quantità d’acqua dalla quale eravamo partiti, nel primo caso scaricano invece dell’acqua che si aggiunge a quella globalmente presente sul Pianeta Terra, aumentandone la quantità totale: lo fanno perché utilizzano dell’idrogeno che era immagazzinato da milioni di anni nelle molecole fossili degli idrocarburi.

L’idrogeno in fondo sta all’acqua come i combustibili vegetali (in particolare la legna da ardere) stanno all’anidride carbonica … la combustione di legname ed altri vegetali non produce CO2 in più rispetto a quello del normale ciclo di vita vegetativa e di spontanea decomposizione vegetale (questo lo sappiamo, anche se qualcuno lo ignora), così come avviene per l’utilizzo di idrogeno quando venga prodotto dall’acqua (perché viene resa la medesima quantità d’acqua dalla quale H2 proviene).

Diversamente, l’utilizzo di Idrogeno prodotto da idrocarburi fossili emetterebbe sì acqua pura, e tuttavia sarebbe acqua in più di quella dell’attuale ciclo naturale dell’acqua, sarebbe acqua “cavata” dai fossili, acqua immagazzinata, acqua “stoccata” da milioni d’anni nelle molecole degli idrocarburi. Rischieremmo in questo caso di alterare in maniera pericolosa il ciclo naturale dell’acqua? Ce lo possiamo legittimamente domandare osservando che nel passato lontano e recente le manipolazioni umane di sostanze e fenomeni naturali hanno spesso condotto a conseguenze negative. Sarebbe interessante uno studio previsionale di Meteorologi o Fisici che studiano la complessità atmosferica, uno dei quali avevo ascoltato in un bellissimo simposio nel maggio 2000 sui Mutamenti climatici: possediamo i mezzi scientifici e tecnici per poterlo fare.

Gli sviluppi che stiamo vivendo per le energie rinnovabili stanno attualmente inducendo a prendere in considerazione l’idrogeno quale mezzo di stoccaggio dell’energia prodotta, per poterla utilizzare nei momenti di maggiore richiesta o nei luoghi dove non giunge la rete elettrica. In questo caso è interessante produrre idrogeno a partire dall’acqua, con un bilancio in parità tra acqua utilizzata ed acqua rilasciata come gas di scarico. Tutto bene? Anche in questo caso qualche dubbio può sorgere, qualche domanda conviene porcela. Per prima cosa, possiamo utilizzare acqua senza limite? quando già i problemi di approvvigionamento di acqua sono concreti, soprattutto in parallelo all’aumentata concentrazione di popolazione in molte aree della Terra! In seconda battuta, prelevare acqua in certe zone localizzate per poi rilasciarla in maniera diffusa in forma di vapore nelle strade e nelle città sarà un’operazione ecologicamente neutra? in fondo è pur sempre una deformazioni del ciclo naturale dell’acqua!

Ogni novità di comportamento tecnico dovrebbe sempre essere analizzata nelle sue conseguenze, almeno per precauzione, perché troppo spesso nel passato ne sono sorte conseguenze non previste, spesso non desiderate. Affaire à suivre!

di Giuseppe Donati