La Transizione energetica si avvia (forse)
Il passaggio dall’utilizzo di energie tradizionali fossili ad altre meno problematiche è una necessità inderogabile, il tempo stringe e tanto ne abbiamo sprecato. Dopo decenni di discussioni infinite tra i Governanti delle Nazioni nel Mondo, confluite nell’ultimo Vertice di Glasgow sullo Stato del Pianeta Terra, alcune decisioni operative sono state definitivamente approvate; e sono impositive, non più facoltative, pur con una scadenza applicativa non completamente condivisa da tutti. Alla fine lo strumento legale che impone la Transizione Energetica è stato approvato ed il passaggio dalle consuete energie fossili a quelle rinnovabili comincia lentamente a programmarsi.
Il ritardo di programmazione è evidentissimo, ma tant’è! occorre accontentarsi. Un impulso imprevisto ed imprevedibile potrebbe anche venire dalla Guerra che la Russia ha sviluppato su suolo ucraìno. La guerra tra due Nazioni ricche di prodotti dell’agricoltura e soprattutto di giacimenti di combustibili fossili petroliferi e gassosi, unitamente alle sanzioni economiche imposte dai Paesi di area NATO, sta avendo un grandissimo impatto sulle questioni energetiche.
In particolare gli aumenti di prezzo del Gas Metano naturale proveniente in Europa dalla Russia attraverso i metanodotti del Mar Baltico a Nord e del Mar Nero a Sud-Est; poi la possibilità che tali metanodotti vengano bloccati in risposta alle sanzioni ricevute … sono due eventi che condizionano fortemente le tendenze energetiche. Come si può osservare, da alcune settimane, l’Informazione punta i riflettori sui modi dell’Energia: la necessità di abbandono delle energie fossili per motivi ambientali (in primis cercare di contrastare i Mutamenti in atto nel Clima atmosferico) si fa ancor più pressante considerata la possibile indisponibilità del Gas e del Petrolio che giungono dalla Russia. Mai come nelle ultime settimane gli argomenti energetici stanno avendo una grande visibilità in tutti i media informativi, la drammaticità governa l’Informazione.
Le difficili condizioni degli approvvigionamenti fossili russi, createsi a causa del conflitto bellico in corso nell’Est europeo, parrebbero favorevoli ad un maggior sviluppo della produzione locale di Energia dalle fonti rinnovabili. Ma, paradossalmente, si assiste al ricercare nuovi accordi commerciali per l’acquisizione di forniture di Gas e di Petrolio che sostituiscano quelle che verrebbero a mancare… le Amministrazioni statali nazionali dei Paesi che ricevono energia fossile dalla Russia sono in subbuglio, cresce la paura di trovarsi presto in carenza di combustibili per il riscaldamento invernale. La realizzazione di strutture per la produzione di energia rinnovabile non è ancora sufficientemente solida e diffusa, così da non poter ancora sostenere le necessità dell’immediato futuro. Quella che sarebbe potuta essere un’opportunità di maggior slancio realizzativo del processo di transizione energetica rischia di trasformarsi in un motivo di ulteriore ritardo per le energie rinnovabili: gli investimenti necessari potrebbero anche essere dirottati verso il sostegno delle maggiori urgenze indotte dalla Guerra in Ucraìna, la frenesia del non rimanere “a secco” per le limitazioni imposte dalla Russia sta portando al cercare forniture supplementari di Gas (che forzatamente sarà Gas Liquido in serbatoi, dunque bisognoso di di nuove e parallele strutture per la sua distribuzione).
È paradossale!… è evidente che tentare di frenare un grosso volano già avviato (l’energia fossile, nel nostro caso) è impresa molto impegnativa, perché occorrono buoni freni che ancora non possediamo. Si preferisce non costruire il freno e lasciar girare il volano avviato, pur che effettuare la frenata e sostituire il vecchio motore con uno più performante sarebbe un’azione molto più efficace ed alla lunga pagante. Fuor di metafora, osserviamo cosa si sta evidenziando nel campo delle Energie: nonostante gli obblighi fissati a Glasgow, dopo decenni di discussioni infinite, il pentolone dei nodi difficili da sciogliere è stato scoperchiato dalla “guerra del gas russo”: emerge che siamo in grave ritardo nella programmazione del passaggio alle Energie rinnovabili. Ora tutti ne parlano -purtroppo non sempre con coscienza e conoscenza- un po’ tardino, no?
La Tecnica -anche la tecnica energetica- possiede gli strumenti della Conoscenza e della Progettualità e della Previsione. Peccato non averli utilizzati, preferendo seguire l’onda degli accadimenti senza saperli (o volerli) precedere. Personalmente sono un po’ sconfortato, anche arrabbiato.
Giuseppe Donati