Il Futuro che non vorremmo!

Il Futuro che non vorremmo!


Il Mondo che viviamo è molto contraddittorio, almeno per la parte che ci concerne, per la parte che abbiamo sviluppato coi nostri comportamenti umani.

Il paradosso è che sappiamo cosa dovremmo fare ma non lo facciamo, non lo facciamo a sufficienza, talvolta non lo facciamo per nulla.

Le due riflessioni or ora evidenziate sono particolarmente evidenti nel caso dell’Ambiente vitale gravemente minacciato dalle nostre esagerazioni … che un tempo erano avvolte nell’ ignoranza dei problemi ma che oggi sono perfettamente chiare e interpretate correttamente dalla visione scientifica. Che l’Ambiente vitale sia a gravissimo rischio di implodere e diventare non vivibile è un fenomeno in corso, in accelerazione da alcuni decenni … verifichiamo il Surriscaldamento dell’Atmosfera e della Bio-sfera e lo identifichiamo senza dubbio alcuno con le modificazioni che abbiamo indotto negli strati alti atmosferici emettendo gas ad Effetto Serra prodotti dai nostri processi vitali: i processi vitali sviluppati dalla Rivoluzione Industriale in avanti, particolarmente nel secolo ventesimo appena trascorso.

Non si vuol certamente dire che non si fa nulla per uscire dall’ impasse. Si sta faticosamente lavorando per modificare le negatività (quelle energetiche in primis, ma anche quelle alimentari dell’allevamento intensivo, anche quelle dello spreco …). Problema è che troppi interessi economici rallentano od addirittura impediscono un processo che ha necessità di essere il più rapido possibile. Non stiamo riuscendo ad essere così rapidi come si vorrebbe, ed è un rischio grave. Per di più la Tecnica ci mette a disposizione negli ultimi anni nuovi mezzi quali la Robotica Avanzata e l’Intelligenza Artificiale … due tecniche potenzialmente utili ma che hanno il difetto di nutrirsi di quantitativi enormi di energia: le necessità energetiche stanno aumentando a livelli mai registrati, proprio ora che avremmo necessità di diminuirne per la protezione dell’Ambiente. Una contraddizione, vero?

Non sappiamo come andrà a finire. Non lo sanno le persone comuni e non lo sanno gli Studiosi e gli Scienziati. Qualcuno –senza neppure tanto spirito ironico e con discrete probabilità di essere nel giusto– ha recentemente affermato la possibilità che l’Homo Sapiens sarà il prossimo protagonista di una estinzione di massa, dopo quella dei Dinosauri!

Chissà?!? Magari tra qualche milione d’anni una nuova specie intellettualmente evoluta, diciamo l’XYZ-Sapiens, troverà reperti fossili di un’antica specie (la nostra) che non sappiamo se chiameranno Homo Sapiens. Dopo lunghi studi arriveranno alla conclusione che si trattava di una specie particolarmente evoluta intellettualmente, anche tecnicamente, anche artisticamente, ma che purtroppo era mancata di preveggenza e si era indirizzata per motivi ignoti verso uno sviluppo sfrenato che aveva danneggiato le qualità difensive (necessarie per la vita biologica) dello strato esterno atmosferico del loro Pianeta, col risultato di rendere la Bio-sfera inabitabile … fino all’estinzione di massa.

Pensiamoci un po’ sopra! Affaire à suivre!!!

Giuseppe Donati

 

Post Scriptum

oggi e la giornata dedicata a Sant’Antonio abate. Al tempo della mia adolescenza era ancora in uso la tradizione del falò con fascine di legna. La si faceva nei cortili e nei giardini, in tante famiglie. UN SOLO giorno all’anno. Oggi è proibita da Ordinanza comunale per ragioni di inquinamento (polveri fini, ceneri, fumo, …). La contraddizione è che non vengono vietati fuochi d’artificio ed esplosioni di petardi che ormai ricorrono in molti locali di convivialità notturna e discoteche TUTTI i venerdì sera ed i sabato sera. Esplosivi pirotecnici e “botti” che emettono moltissime sostanze nocive alla bontà dell’aria, senza dimenticare lo stress emotivo che provocano soprattutto agli animali, sia domestici sia selvatici, che ne soffrono tantissimo. Mi ci metto anch’io.

Giuseppe

Studi: Liceo Scientifico Legnano; Ingegneria Meccanica – Politecnico di Milano. Progettista e ideatore di meccanismi ed attrezzature oleo-pneumatiche, impianti automatici e robot meccanici industriali.

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