Il Virus “ci parla”?
Vista la grande discussione in atto nel Mondo, è innegabile che il Virus epidemico attualmente in circolazione “ci parli”: non solo attacca il corpo umano provocandone la malattia Covid 19 ; colpisce il nostro modo di essere, le nostre consuetudini, le abitudini; interferisce con le nostre certezze scientifiche ed economiche e sociali; modifica la nostra cultura.
Se il Virus ci parli in modo cosciente come il micro organismo immaginato dal grande scrittore del fiume Mississippi, Mark Twain, nel suo romanzo sperimentale 3000 Anni tra i Microbi, non è importante saperlo. Sta il fatto che ci parla -eccome!- addirittura ci urla addosso tutta la nostra limitatezza.
È curioso come molti scienziati ricercatori e clinici e terapisti utilizzino spesso la metafora del Virus quale organismo dotato di “strategie” di propagazione e di adattamento: un organismo consapevole delle proprie azioni, dunque un essere che “sceglie” il terreno più fertile dove attecchire; un essere che, dopo aver trovato la miglior popolazione per il suo sviluppo ed essersi installato in maniera violenta, “capirà” di non poter uccidere il contagiato (morendoci assieme) ma dovrà vivere con lui attenuando le proprie capacità letali.
Questa metafora è certamente affascinante, al pari del romanzo di Mark Twain, tuttavia rischia di confondere la realtà scientifica della propagazione di un virus. Non potendo immaginare fuor di metafora uno stato di coscienza in un virus (improbabile! impossibile?), ci “accontentiamo” della Teoria dell’Evoluzione delle Specie viventi: solo i più energici virus sviluppatisi nelle grandi popolazioni animali delle foreste riescono a passare per contatto diretto alla specie umana e a diffondersi… successivamente, solo dopo molto tempo e molte trasmissioni di contagio in contagio, i virus potranno modificarsi in modo casuale (proprio come ha fatto l’Uomo primordiale per diventare gradualmente Homo Erectus ed infine Homo Sapiens)… a poco a poco il Virus primario più aggressivo morirà con gli uomini che uccideva nelle fasi iniziali dell’epidemia, mentre tenderà a sopravvivere quello di forma modificata che risulterà meno aggressivo e non ucciderà l’organismo dell’ospite: si manterrà in vita e prolifererà in ospiti ai quali provocherà malattie meno pericolose, più blande e non mortali. È il “meccanismo” che in passato ha permesso lo sviluppo dei Virus che oggi si manifestano coi Raffreddori e colle Influenze stagionali.
MA… ATTENZIONE! NON SIAMO ANCORA A QUESTE CONDIZIONI FAVOREVOLI. In questi ultimi giorni prima dell’odierna riapertura di moltissime attività lavorative ed educative su suolo europeo, si sono percepiti tanti pareri eccessivamente ottimistici promossi da parecchi mass media informativi. Pareri secondo i quali il Virus starebbe perdendo la sua aggressività. Pareri che si fanno forza del calato numero di persone contagiate e ricoverate nei reparti di cura ospedalieri.
Quale che sia il loro scopo, tali pareri rischiano di generare minor prudenza e minor attenzione, quelle prudenza ed attenzione che hanno permesso di contenere il numero di contagi, sino a farli decrescere agli attuali livelli. I contagi si sono ridotti per gli ostacoli che abbiamo creato alla diffusione del virus, non certo per una sua perdita naturale di contagiosità e di infettività (fenomeno che si manifesterà in tempi molto lunghi, non in poche settimane o mesi – lo dimostra la Storia delle pandemie del passato). In realtà gli studi dei virologi non stanno ancora osservando nessuna modificazione del virus sviluppatosi negli ultimi mesi nei paesi occidentali. Dunque è assolutamente necessario mantenere la prudenza, la distanza fisica, ed anche l’igiene personale dopo i contatti con oggetti e con persone esterne.
Volendo fare un paragone con un caso eclatante possiamo osservare la storia del virus dell’HIV, pur con tutte le differenze di tipologia virale e dei modi di trasmissione. Dopo alcuni decenni un vaccino efficace non lo si è ancora trovato e la virulenza non è diminuita, tuttavia la pericolosità del contagio è scemata nella percezione delle persone per il fatto di aver potuto sviluppare delle tecniche di cura efficaci: non si muore più, ma ci si ammala comunque! Dobbiamo dunque prestare ancora particolare attenzione a non contagiarci del Virus che provoca l’attualmente pericolosa malattia Covid 19 : malattia per la quale non disponiamo ancora né di un vaccino efficace né di mezzi terapeutici che possano scongiurarne gli effetti mortali verificatisi in ormai tantissime persone, particolarmente in Europa e NordAmerica.
SCRITTO PER RINGRAZIAMENTO ED IN ONORE DI TUTTE LE PERSONE CHE HANNO MOSTRATO UN GRANDE SENSO CIVICO E MOLTA ABNEGAZIONE SIA PER LE CURE MEDICHE SIA PER MANTENERE VIVA LA SOCIETÀ CIVILE.
NON È UNA SEMPLICE INFLUENZA! CHI LO CREDE DOVREBBE ALMENO AVERE RISPETTO PER GLI ALTRI CHE HANNO SUBITO E SOFFERTO E SOFFRIRANNO: NELLA MIA MILANO CI SONO ANCORA TROPPE PERSONE CHE NON SI COMPORTANO CON LE DOVUTE ATTENZIONE E PRUDENZA, LE SIRENE DELLE AMBULANZE SI RINCORRONO ANCORA – 15 MAGGIO – CON GRANDE FREQUENZA.
Giuseppe Donati – 10 maggio, ore 7.50 – 11 maggio ore 16.45 e 22.15