Bilancio globale – 11 – i Gas combustibili
PREMESSA :
Le notizie che giungono dai vari Media informativi e dalle piattaforme digitali “social” andrebbero sempre analizzate utilizzando in maniera corretta gli strumenti della Conoscenza. Ce ne rendiamo conto sia per il bombardamento assurdo di fake news, sia per certe prese di posizione non argomentate, sia per molte Informazioni fornite senza analisi critica.
In questo luogo di osservazione e sintesi crediamo di non aver mai assunto posizioni ideologiche, cercando di entrare all’interno dei fenomeni con le solide fondamenta fornite sia dalle conoscenze tecniche e scientifiche sia dalle esperienze di lavoro (particolarmente l’atteggiamento di valutare la globalità dei parametri in ogni fenomeno fisico-chimico-meccanico che necessiti di bilanci energetici). Lo vogliamo precisare per rassicurare chi eventualmente leggesse le nostre presentazioni.
In un ambiente mediatico e comunicativo nel quale si moltiplicano le possibilità di dar voce alle idee (quali esse siano) è sempre più importante mantenere vivo lo spirito critico ed il dubbio: il dubbio è il motore della curiosità indagatrice, della ricerca dei “perché” dei fenomeni osservabili, in ogni ambito delle nostre percezioni. La scienza stessa si nutre di dubbio, le sue osservazioni sono “sub iudice” del tempo, vanno controllate, sperimentate, e vale sempre la possibilità che nasca una teoria migliore, più completa, più precisa… vale anche per le più consolidate teorie come quella della Relatività di Albert Einstein.
Poi è chiaro che certe caratteristiche di quella che i nostri sensi percepiscono come “realtà” -che l’acqua sia H2O, che la Terra sia sferica e non certo cubica o piatta, che viviamo respirando Ossigeno, et cetera- sono indiscutibili, ed allora diverse descrizioni non sono certo ragionevoli o degne di considerazione. Ecco, ripartiamo da qui.
IL CASO OSSERVATO :
Questi pensieri ci si sono risvegliati alcuni giorni prima del Natale, avendo appreso dalla Radio di un programma dell’Unione Europea. La Commissione UE propone al Parlamento la strategia comunitaria per la fase di transizione dalle energie fossili a quelle rinnovabili: si chiede di utilizzare temporaneamente le energie provenienti da Fissione nucleare e Gas combustibile, giudicate “a scarse o nulle emissioni ad effetto serra”.
Qui nascono due possibilità, la prima che il giudizio sulle emissioni provenga dalla Commissione europea, la seconda che sia una interpretazione del Giornalista che ha offerto l’informazione: per scoprirlo occorrerebbe lavorarci, entrare nei documenti pubblici dell’Unione e fare la verifica. Sarebbe corretto verificare, ma ormai l’informazione è stata data e le persone l’hanno recepita, magari memorizzando distrattamente l’affermazione che Fissione nucleare e Gas siano fonti energetiche verdi, “a scarse o nulle emissioni ad effetto serra”. Non è così.
Occorre approfondire. E pensare che un tempo esistevano dei Trattati di Merceologia, li sfogliavi in ordine alfabetico e trovavi ben descritte le caratteristiche di materiali e di composti e di prodotti di uso comune e meno comune: trovavi direttamente le loro vere qualità e le possibili conseguenze del loro utilizzo. Consultarli prima di parlare di qualcosa che non si conosce bene sarebbe dovere di chi fa Informazione, per non scadere nella improvvisazione.
Accantoniamo per ora la questione nucleare che divide gli animi e le politiche degli Stati. Concentriamoci sul Gas combustibile. Ci sono elementi della Conoscenza tecnica e scientifica che non andrebbero semplificati. Precisiamo, diciamo esattamente di quale gas si parla, non esiste un unico Gas combustibile: metano? GPL? idrogeno? bio-gas di origine vegetale? eccetera. Il Gas Naturale (è per lo più Metano) viene prelevato direttamente dal sottosuolo e ci viene fornito con metanodotti a tubo, in Europa giunge dall’Est russo e dal Nord africano: ha caratteristiche diverse da quelle del Gas petrolifero liquefatto GPL che viene ricavato dalle estrazioni petrolifere e da quelle del Metano liquefatto estratto dal Carbone, i quali vengono trasportati via mare da grandi navi cargo in serbatoi a pressione (poi diversamente distribuiti). Sono tutti combustibili carbonici di origine fossile; forniscono energia con ottimo potere calorifico; scaricano massicciamente CO2 tra i prodotti della loro combustione; hanno caratteristiche estremamente diverse per esempio dal Bio-gas vegetale o dall’Idrogeno, particolarmente per gli scarichi della combustione.
Il Metano è certamente considerabile un gas importante per contrastare i particolati PM e le polveri fini (ne emette molto poco rispetto a quelle importanti dei combustibili liquidi petroliferi, benzine e cherosene e gasolio)… così ha un buon impatto ambientale sulla qualità dell’aria cittadina compromessa dal petrolio dei veicoli e degli impianti di riscaldamento! ma la stessa cosa non vale per il surriscaldamento atmosferico: la CO2 che emette bruciando non è tanto inferiore a quella emessa dalle caldaie di riscaldamento ad olio combustibile e dai motori automobilistici a Ciclo Otto e Ciclo Diesel !! se consideriamo i motori automobilistici, quelli a benzine ed a gasolio faticano a scendere sotto un valore di 114 per le emissioni di CO2; per quelli a Metano -in mancanza di dati forniti dalle Case automobilistiche- avevo calcolato che in un ciclo di combustione ideale l’emissione di CO2 per i consumi verificati in un’utilitaria a Gas si assesterebbe a circa 89 parti. Alla fine da 114 ad 89 siamo nell’ordine del 20% in meno, non certo nelle condizioni di dire che il Gas combustibile abbia “scarse o nulle emissioni ad effetto serra”. Questo senza contare quella parte di Gas Metano (direttamente a grandissimo effetto serra) che filtra incombusto dai tubi di scarico: lo si sente all’olfatto stando vicini ad un veicolo alimentato a gas.
Il GPL è un gas composto da molecole idrocarburiche più complesse del Metano, per lo più Etano e Propano e Butano, è più pesante dell’aria così che la sua distribuzione alle utenze risulta più conveniente allo stato liquido in bombole a pressione. Come il Metano si presta bene per non inquinare l’aria respirabile, ma come il Metano interagisce col Clima per le forti emissioni di CO2.
Diversa è viceversa la questione del Bio-gas di origine vegetale. Non è un gas fossile, viene ricalato da scarti vegetali o da vegetali appositamente coltivati per ricavarne gas o combustibili liquidi. Anche la loro combustione produce emissioni importanti di CO2, tuttavia si tratta di una CO2 che fa parte del ciclo naturale dei vegetali, della loro vita e della loro degradazione naturale: dunque è una CO2 che non va ad aumentare la sua concentrazione in Atmosfera, non alimenta il surriscaldamento della Terra. Si tratta del medesimo fenomeno che riguarda le emissioni carboniche della legna da ardere: non si ha interazione col Clima. Semmai risulta problematico il suo modo di produzione: se il Bio-gas viene ricavato dal riciclaggio degli scarti e dei rifiuti, ben venga! ma se giunge da coltivazioni supplementari (che concorrono con l’agricoltura alimentare o che impongono ulteriori deforestazioni) ecco che sorge un problema.
Un gas che potrebbe avere una sua collocazione nel panorama energetico prossimo e venturo è poi l’Idrogeno. Ne abbiamo parlato negli scorsi mesi del 2021 in cinque paginette. In estrema sintesi diventerà un vettore di trasporto per le energie rinnovabili (un “trasportatore” di energia, non essendo una “fonte” energetica: va prodotto nella forma molecolare H2 nella quale si comporta da “contenitore” di energia, trasportabile in bombole).
Occorre evidenziare che le caratteristiche tecniche delle energie non sono l’unico criterio di scelta per la loro distribuzione, a volte non sono neppure il criterio di maggior peso: la parola definitiva viene dalla Politica, e la decisione tiene conto di una varietà molto grande di elementi, locali e nazionali e trans-nazionali.
ULTIMISSIME NOTIZIE – 27 gennaio 2022 – la Sottosegretaria statunitense (dunque la Ministra degli Esteri) rende noto che per contrastare la possibile invasione della Russia in Ucraina un fattore di pressione sarebbe impedire l’apertura del condotto Nord Stream 2 che porterà il Gas Naturale russo verso la Germania attraverso il Mare del Nord. Il possesso e la distribuzione di Energia al livello planetario sta diventando sempre più un elemento di potere negli sviluppi GeoPolitici; tante volte possiamo immaginare scenari meno evidenti, veri? non veri? chissà!?! Certo è che di un eventuale blocco del Gas Naturale russo potrebbero approfittarne i grandi esportatori di Gas Liquido GPL di provenienza petrolifera o di Metano liquido proveniente dal carbone.
Al prossimo intervento! per una sintesi conclusiva e per parlare della Legna da ardere che viene troppo spesso -un po’ falsamente- messa sotto l’accusa di “essere inquinante”.